Nuovo decreto per pubblica amministrazione, nel Decreto PA, sono state inserite anche diverse novità riguardo le regole per i concorsi pubblici: ecco le news.
I concorsi pubblici continuano a rimanere una delle opportunità di lavoro più importanti per i cittadini. Il Governo ha inserito nuovi emendamenti nel decreto PA, di prossima pubblicazione, legati al PNRR. Il nostro Paese, infatti, si è impegnato a delineare la nuova riforma entro il 30 giugno 2023.
Perciò, il Governo sta lavorando ad una modifica del Dpr del 1994, ma alcune modifiche saranno introdotte nel decreto sulla PA.
Novità regole concorsi pubblici decreto PA: ecco quali sono
Il nuovo decreto per i concorsi pubblici, come annunciato dal Ministro della Pubblica Amministrazione, punta ad accorciare le tempistiche a 6 mesi, per diminuire le procedure dei concorsi. In attesa del decreto, però, sono state inserite alcune anticipazioni nel Decreto PA.
Prova orale
Tra le novità annunciate, c’è l’addio all’esame orale nei concorsi. Ci sarà, infatti, la possibilità di fare solo la prova scritta nei concorsi per i profili “non apicali”, ovvero quelli per i posti di dirigenza.
La decisione porterebbe all’eliminazione dell’esame orale, solo temporaneamente, almeno fino al 31 dicembre 2026, ovvero alla scadenza dei progetti legati al PNRR.
Concorsi su base territoriale
È prevista la nascita dei concorsi con divisioni su base territoriale. Perciò, nei concorsi nazionali unici i candidati non potranno presentare la domanda di partecipazione per più di un profilo oggetto del bando e per più di un territorio.
I candidati dovranno indicare per quale Regione o città vogliono candidarsi e non potranno presentare la domanda per altri territori.
Se poi, non si riuscisse a coprire tutti i posti, è previsto lo scorrimento delle graduatorie.
Requisiti per risultare idonei
Cambieranno anche i requisiti per risultare idonei.
Nella riforma, infatti, si stabilisce che potranno essere identificati come idonei solo coloro che rientreranno nel 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi.
Servizio civile
La nuova legge prevede anche l’introduzione di un numero specifico di posti riservati per chi ha svolto il servizio civile, circa il 15%. Ma solo per chi “ha concluso il servizio civile universale senza demerito”
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